Metti "mi piace" e condividi la pagina di storiofiliAci su FB per essere informato sui nuovi articoli di tuo interesse.



La memoria corta
Come la maggior parte dei concittadini, in occasione della recente ricorrenza dei Defunti, mi sono recato a visitare i miei cari nella loro estrema dimora.
Abitualmente, colgo l'occasione per visitare qualche cappella di famiglia, normalmente chiusa, alla ricerca di personaggi noti, non tralasciando comunque, forse in una sorta d'inconscia compensazione, di porre un fiore in qualche anonimo tumulo di nuda terra posto in quelli che una volta venivano chiamati "i quarti dei poveri" ormai fortunatamente ristretti a un piccolo lembo di terreno. Quest'anno una curiosità che da qualche tempo coltivavo mi ha spinto a ricercare la sepoltura di un nostro insigne concittadino: il canonico Vincenzo Raciti Romeo.
Qualcuno mi aveva suggerito di guardare dentro "la cappella del clero" che raccoglie le spoglie di molti sacerdoti acesi. Mi aspettavo di trovarvi la sepoltura, ma la ricerca si dimostrò vana e in mezzo a colombaie anche di grande dimensione e di lucido marmo non trovai quanto cercavo. Stavo per abbandonare, quando un conoscente m'indirizzò verso una porticina malmessa posta alle spalle dell'ingresso principale.
Attraversata l'angusta e sconnessa entrata, prima di scendere per gradini ripidi e malandati nella profonda cripta buia di cui nemmeno s'intuiva il fondo, ho cercato un interruttore elettrico che non accese un bel niente.
Fortunatamente il telefonino e un poco di bagliore proveniente dalla porta d'accesso, mi furono d'aiuto e al tenue chiarore mi avventurai per la triste discesa abbrancandomi a una cancellata densa di annosa ruggine. Alla fine trovai quello che cercavo!
La figura illustra senza inutili descrizioni quanto mi si parò davanti!
Vincenzo Raciti Romeo, Sacerdote, Bibliotecario, Storico (1849-1937) è uno dei più importanti storici di Acireale. A lui si devono numerose pubblicazioni sulla storia di Acireale, sulla Chiesa acese, sull'Accademia degli Zelanti, ecc. A Lui si devono il riordino della biblioteca Zelantea, la compilazione di un'imponente schedatura a fogli mobili le cui schede contengono una miriade d'informazioni non solo strettamente funzionali alla catalogazione. A Lui si devono il riordino e l'inventario con moderni criteri dell'archivio storico comunale. A Lui si devono le numerosissime ricerche su personaggi, chiese, monumenti, fatti storici ecc. ecc. ecc. di Acireale. La biografia di Matteo Donato (vedi biografia) ce ne dà accurata relazione.
Siamo certi che l'attuale sepoltura sia solo provvisoria e che i responsabili della cappella si adopereranno presto per dare al loculo (magari evitando il condominio) una degna lapide. Come anche siamo sicuri che si adopereranno per riportare tutta la cripta a un più decoroso e sicuro stato.
A ricordare il Canonico provvide solo la "sua Accademia" che nel 1942 "a perenne memoria" pose nella sala di Lettura della "sua" Biblioteca la seguente iscrizione:
"Questa biblioteca
il can. Vincenzo Raciti Romeo
avendo ad illuminato sostegno
il fratello prof Gaetano
con disinteresse con sagacia con dedizione per oltre
cinquant'anni conservava illustrava
dall'antica sede qui trasferita
L'assetto l'ordinamento il decoro
infaticabilmente con moderne vedute
ne procurava
noto e riverito portandone il nome
di là dai confini d'Italia.
L'Accademia di Acireale
a perenne memoria poneva.
Acireale XXVIII ottobre MCMXLII".
La città in compenso l'ha dimenticato completamente!
Le nostre vie pullulano di nomi di Savoia & Savoiardi; di nomi di piante: "via Palme, "via degli Oleandri", "via degli Anemoni", "via delle Betulle", persino genericamente, a indicare una "sfrenata fantasia": "via degli alberi". Vi sono vie dedicate a città (Barcellona, Bivona, Bolognetta, Bolzano, Brianzone, ecc. ecc.). C'è persino una via "dell'Agrumicultura", una "via Campanaro", una "via Monetario Floristella" forse a celebrare una cocente sconfitta della città.
Non esiste nessuna via dedicata a Vincenzo Raciti Romeo come a tanti altri cittadini benemeriti di Acireale.
Ci sembra pertanto doveroso rivolgerci alla commissione per la toponomastica recentemente insediata, in particolare al prof. Ignazio Leone e all'Avv. Felice Saporita che sappiamo sensibili all'argomento, affinché alla memoria del Canonico sia intitolata una via del centro storico.
Pensiamo che sarebbe un buon inizio per una commissione "nuova"!
Saro Bella