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La Festa della Madonna di Santa Maria la Scala
I festeggiamenti in onore di Santa Maria la Scala, che si svolgono nell'omonima frazione marittima di Acireale, hanno una storia secolare. Il più antico documento che attesta l'esistenza della chiesa, risale al 1389 (ne abbiamo riferito più compiutamente nell'opuscolo della festa di quest'anno che, tra qualche giorno, pubblicheremo anche in questo sito). Se l'esistenza della chiesa induce a supporre anche lo svolgimento di festeggiamenti in onore della Patrona, è tuttavia un documento del 1561 ad attestarcelo esplicitamente e inequivocabilmente. Il documento ci comunica peraltro come la festa si svolgesse in data diversa dell'attuale "farse la festa lo marte (martedì) de pascha (Pasqua)".
Un'altra citazione documentale del 1576 ci informa dell'intervenuta variazione di data dei festeggiamenti, permettendoci di identificare con precisione l'anno in cui questa avvenne. In tale documento, tra l'altro, i cappellani della chiesa asserivano, infatti, che avevano celebrato "multi missi ogni anno e fatto la sua (della Madonna della Scala) festa ogni anno e di anni tri indietro in lo giorno di martedì di Pasqua e di anni tri in qua in lo jorno vinti di agusto con missa cantata".
Che, in quegli anni la chiesa di Santa Maria della Scala fosse ormai al centro dell'interesse locale è direttamente testimoniato dalle elargizioni da parte della Città di contributi per la festa. Somme regolarmente erogate almeno dal 1588, epoca del più antico mandato di pagamento ritrovato, che così recita: "Nos Jurati universitatis Jacis a voi nob. Alfonso Mangano nostro thesorero vi dichimo et ordinamo che delli dinari pervenuti seu da perveniri in vostro putiri, dummodo che non siano delli dinari assignati ala regia corte, dati a mastro Micheli Pinnisi mastro Ottavio di Guarrero mastri d'opera della ecclesia di s.ta Maria di la Scala tarì 12 quali si chi pagano pi elemosina e per farsi la festa in ditta ecclesia domenica prossima ventura per servitio di nostro signore Iddio e di Maria Vergini di li quali recuperati apoca (ricevuta) pubblica per esservi fatti boni a vostri cunti. Aquilie die XVI Augusto 1 ind. 1588".
Festeggiamenti di lunga storia che trovano raffinata descrizione nel programma della festa del 1888:
Festa in Santa Maria la Scala
- Programma -
"Il 26 del volgente Agosto, come prima l'aurora avrà sparso di rose le dorate balze dell'oriente, il fragoroso rimbombo dell'enormi petriere (mortai) darà il fausto annunzio essere già incominciata la festa nel sorridente villaggio di S. Maria la Scala."
"Prima ancora che il sole mostri il suo lucente crine sul terso orizzonte, l'eletta schiera di filarmonici, percorrendo le vie maestre dell'ameno sobborgo, con le loro melodiose armonie desteranno dalle morbide piume i gentili bagnanti."
"Alle 11 a. m. Messa solenne a grande orchestra nella Chiesa maggiore, ove la mistica prece, in un confusa al sacro suon dell'organo, echeggerà soave per le auguste volte del tempio."
"Alle 4 p. m . avrà luogo lo spettacolo, sempre nuovo, della vetusta Antenna, dalla cui cima dondolantisi orizzontalmente sul mare, penderan giù due grossi palmipedi dal collo lungo e flessibile, i quali, in mezzo agli entusiastici Evviva dei circostanti spettatori, stivati dentro agl'innumerabili burchielli (imbarcazioni), saran ceduti in premio al fortunato vincitore."
"Alle 5 p. m. le snelle e pavesate gondole, scivolando celeri come saette sul liscio e tranquillo piano dell'onde, attireranno a sè gli avidi occhi degli innumeri spettatori, che freneticamente applaudiranno."
"Al tempo istesso saranno slanciati tre aerei navigli, che, innalzandosi rapidissimi fino alle stelle, s'involeranno al guardo attonito degli ansiosi spettatori esultanti di gioia."
"Alle 6 p. m. il pubblico cortese sarà deliziosamente intrattenuto dalla seducente gara dell'Albero della Cuccagna, all'estrema vetta del quale saranno attaccati una fiala di fragante cervogia (birra), due ciambelle di pan buffetto (pane raffinato), tre fazzoletti dai smaglianti colori, ed un gruzzolo di doppi soldi lampanti e tutti nuovi di zecca."
"Alle 7 p. m. le vie principali della deliziosa borgata saranno artisticamente rischiarate da una miriade di lampioncini dalle cento fogge diverse e dai mille svariati colori; mentre lunghesso tutto il lido risplenderanno a migliaia le odorose fiamme delle legna resinose, colte sui selvosi fianchi dell'Etna."
"Alle 8 p . m . grande orchestra i n mezzo allo Scaro Grande, ove, dalla nostra impareggiabile banda musicale, rapendo in estasi i cuori, saranno eseguiti, con ammirabile maestria, i pezzi scelti dei più rinomati maestri di Citra ed Ultra monti."
"Alle 11 p. m . porrà fine alla memoranda festa il prodigioso spettacolo della colomba, che, spiccandosi rapidissima dalla preistorica Timpa dalle settemplici lave, col suo igneo e fulminante becco andrà ad accendere il colossale artifizio pirotecnico il quale, sorgendo sull'inconcussibile (incrollabile) scoglio d'Innintra (con gl'infiniti riflessi di tremula luce, che scintilleranno in tutti i sensi dalle glauche (azzurre) onde purissime), colmerà d'immenso diletto il cuore, non solo dei vicini, ma anche dei lontani riguardanti, ch'estatici staransi a bever con gli occhi la magica scena, di sopra ai fioriti rialti dello Indirizzo e del Pigno".
"La soddisfazione sarà pienissima, i battimani interminabili, l'ordine per nulla turbato".
"Santa Maria la Scala, addì 23 Agosto 1888".
"La deputazione"
Come riferisce il dr Alfio Fichera, "allora erano le migliori famiglie acesi che avevano casa in S. Maria la Scala, concorrevano generosamente per render la festa più solenne.
I programmi altisonanti quasi sempre li scriveva il prof. don Francesco D'Amico, medico, professore di belle lettere e poeta spigliato.
In quel tempo, il dolciere Abate trasferiva i suoi tavolini nel borgo, e sembrava che la città si trasferisse in massa nella sua marina.
"L'Antenna a mare" e la gara di velocità tra le barche erano il pezzo forte della festa. Partenza dallo Scalo Grande e traguardo agli scogli del "mulino".
Saro Bella