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Indice |
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Presentazione "Tratti di Storia" di Mario Vecchio |
la Genealogia della Famiglia |
Gli Antenati della Famiglia |
Padre Erasmo Vecchio |
Il pittore Michele Vecchio |
Tutte le pagine |
La genealogia è una disciplina antica: fu inventata nel medioevo per studiare e documentare il lignaggio nobiliare. All'interno della nobiltà una famiglia era gerarchicamente più rilevante quanto più antica era l'acquisizione del titolo nobiliare. Per entrare tra la "nobiltà doviziosa" non bastavano i quattro quarti di nobiltà (i nonni già nobili) si arrivava frequentemente ai 32 (bisnonni) o ai 64 quarti (trisavoli). Per le classi nobiliari quindi non bastava la trasmissione orale della storia del lignaggio ma era necessario codificarla scrivendola con un linguaggio adatto, appunto: la genealogia.
Un linguaggio trasmissibile, comprensibile e sopratutto utilizzabile nelle pluridecennali cause legali successorie, indispensabili per difendere un patrimonio familiare che l'importanza del lignaggio voleva indivisibile e invendibile, dall'attacco dei cadetti della famiglia che spesso contendevano la validità del fidecommesso a favore del primogenito e rivendicavano maggiori appannaggi per doti di vita milizia, di matrimonio, d'inserimento negli ordini sacri, di restituzione di cespiti e proventi materni, ecc.
La genealogia, nata in ambito nobiliare, trovò, dopo la Rivoluzione Francese, una più democratica diffusione negli strati medi della popolazione ormai più acculturati per approdare in tempi recenti, alla diffusione via internet dove in questo momento fioriscono servizi a essa specificamente dedicati.
Un'esigenza, quella di riscoprire le proprie origini familiari, ormai pregnante a tutti i livelli che trova sempre più adepti e che in futuro avrà anche da noi, purtroppo con il consueto infausto ritardo culturale tecnologico, uno sviluppo considerevole.
Il libro di Mario Vecchio si inserisce in questo tendenza di fondo.
Fare genealogia non è semplice come forse si è portati a credere. Lo affermo per esperienza diretta essendo da tempo alle prese con lo studio degli alberi genealogici di diverse famiglie di Aci. Superate due o tre generazioni per le quali i documenti familiari possono aiutare, il resto della ricerca si deve condurre tra i registri delle parrocchie dove dalla seconda metà del Cinquecento, come disposto nel concilio di Trento, i curati dovevano annotare nascite, matrimoni e morti. Scandagliare i registri di tutte le parrocchie dell'acese alla ricerca di una famiglia è un lavoro improbo, lungo e faticoso e, ammesso che nelle rispettive parrocchie si conservino i registri, non è per niente facile districarsi tra le scritture impossibili, le ricorrenti abbreviature, i formulari desueti, e le antiche consuetudini.