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I fantasmi bianchi, le formiche ed i giocattoli
Nel cesto grande, che la sera avevamo collocato bene in evidenza nel solaio o nel salotto, i «morti» avevano lasciato tante cose buone , i dolci, i giocattoli , le scarpe nuove, i quaderni per la scuola , lo scatola con i pennini. Perchè i «morti» avevano la possibilità di diventare piccini piccini come le formiche, e di passare per la gola del camino, per le fessure delle imposte, di scendere dai tetti , proprio come le formiche che portano le briciole nella loro casa, e per essi non erano briciole ma grandi gerle colme di ogni ben di Dio, che avevano prelevato dalle dolcerie e dai negozi per farne regalo a tutti i bambini che avevano pregato ed erano stati bravi. (da: Alfio Fichera, Cronache e Memorie, l'anima di Acireale nel tempo, scritti raccolti da C. Cosentini, Acc. degli Zelanti acireale, 1971)