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Variazioni sul tema carnevalesco
Fu Trabbacolo il soprannome di certo Giuseppe Vasta, fedele ed austero usciere del Comune, che forse in vita sua mai pensò di uscire mascherato. Portava egli invece un venerabile pallino e fino a primavera inoltrata una palandrana color caffè-latte. La sua casa modesta, in via Galatea, custodiva le spoglie magnifiche di «rignanti», «abbatazzi» e «baruni». Feluche con pennacchi, mantiglie regali ricamate in oro, gabbane ricchissime, tutta la tradizione spagnolesca e settecentesca con relativi calzoncini corti al ginocchio, scarpine con le fibbie luccicanti e parrucche candide. (da: Alfio Fichera, Cronache e Memorie, l'anima di Acireale nel tempo, scritti raccolti da C. Cosentini, Acc. degli Zelanti acireale, 1971)