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Alfio Fichera, Vivo!
La campana grande della Cattedrale, sanando a distesa in gloria di Santa Venera, nella solennità di mezza estate, gli diede, il 26 luglio, l'ultimo saluto della «dolcissima Patrona», che egli aveva celebrato in tanti scritti con animo devoto.
Alcuni giorni prima, era stato colpito da emorragia cerebrale e le sue condizioni erano assai gravi. Parve proprio che la morte, prima di togliergli l'ultimo respiro, avesse atteso che passasse quella data tanto cara al suo cuore profondamente acese!
Si spense, infatti, nelle prime ore del giorno successivo, fra il dolore di tutti, lasciando nella più triste desolazione la moglie, ancora giovane, e un bambino di appena cinque anni che cercava dappertutto il papà suo.
Aveva 57 anni (era nato il 6 ottobre 1894). Ma, purtroppo, la morte, come del resto la vita, non ha riguardo per il tempo. (da: Alfio Fichera, Cronache e Memorie l'anima di Acireale nel tempo, scritti raccolti da Cristoforo Cosentini).