Autori - Pagano Antonio |
I Camilliani ad Acireale: 250 anni di vita operosa
1743. A chiamarli fu Pietro Barrabini, giureconsulto d'antica prosapia genovese, trapiantata in Sicilia da qualche generazione. A Messina in un primo tempo, ad Acireale in seguito. "Il più attivo degli Zelanti, Pietro Barrabini lasciò manoscritto un volume di discorsi di argomento vario, letti in diverse sedute accademiche", ci informa il can. Vincenzo Raciti Romeo, insigne bibliotecario dell'Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale. (da: Memorie e Rendiconti dell'Accademia di Scienze, Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici, Serie IV, Vol IV, 1994).
Autori - Fichera Antonino |
La Collegiata nella Basilica San Sebastiano in Acireale
Se la chiesa matrice doveva essere cattedrale, anche le altre due chiese maggiori della città, la chiesa dei santi Pietro e Paolo e quella di S. Sebastiano, avanzavano richieste di titoli e funzioni di maggior prestigio, e, se nel 1804 nella chiesa di San Pietro era stata istituita una communia di beneficiali, in S. Sebastiano, che ab antiquo, data la rinomanza di cui godeva per la fastosa dovizie della sua costruzione e per i grandi affreschi che ne impreziosivano l'interno, era diffusamente denominata basilica, anche se il riconoscimento ufficiale di tale qualifica sia recente, il cappellano, il governatore, i confrati delle sette antiche confraternite ivi esistenti, i devoti del Santo, auspicavano in essa la creazione della collegiata. (da: Memorie e Rendiconti dell'Accademia di Scienze, Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici, Serie IV, vol IV, 1994)
Giugno 1916 - I caduti di Aci nella Grande Guerra - Elenco dei caduti delle Aci (Acireale, Acicatena, Aci Sant'antonio, Aci Castello, Aci Bonaccorsi) morti nel Giugno del 1916 sui diversi fronti di guerra.
L'ing Carmelo Fichera (1907-1994) Il 27 marzo 1994, si è spento ad Acireale, all'età di 87 anni, l'ing. Carmelo Fichera. Era nato il 1° gennaio 1907. Nella professione aveva sperimentato, ancora giovane, con l'intelligenza e la capacità di studio che lo distinguevano, le conoscenze acquisite. Grandi progetti tecnici lo ebbero protagonista felice, anche se nei lavori riguardanti gli enti pubblici fu spesso costretto ad operare, per motivi politici, senza apparire. (da: Memorie e Rendiconti dell'Accademia di Scienze, Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici, Serie IV, Vol IV (1994), Acireale).
Giuseppe Sciuti e Zafferana Etnea Giuseppe Sciuto, poi Sciuti, nacque a Zafferana Etnea (Catania) il 26 febbraio 1834. Da giovane si sentì portato verso l’arte pittorica che cominciò a perfezionare a Catania presso gli studi artistici dei pittori Giuseppe Rapisardi e Giuseppe Gandolfo e dello scenografo Giuseppe Di Stefano. Tutti questi artisti, pur nella loro diversità, ebbero un grande influsso nello sviluppo della personalità del pittore. A venire a Catania era stato convinto dal Rapidardi mentre questi era intento a completare il quadro di Maria SS. della Provvidenza nella Chiesa Madre di Zafferana. (da: Accademia di Scienze Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici Acireale,Giuseppe Sciuti nel centenario della morte, 2011)
Maggio 1916 - I caduti di Aci nella Grande Guerra - Elenco dei caduti delle Aci (Acireale, Acicatena, Aci Sant'Antonio, Aci Castello, Aci Bonaccorsi) morti nel Maggio del 1916 sui diversi fronti di guerra.
Giostre,Tornei, Giochi di contesa nella Festa di San Sebastiano nel Seicento I festeggiamenti in onore di San Sebastiano hanno avuto una graduale evoluzione lungo il corso dei secoli, in particolar modo nella componente della festa che non riguarda il rito religioso. Se questo infatti si è mantenuto più o meno costante, in stretto rapporto ai canoni ecclesiastici la cui mutazione era dettata da considerazioni di ordine generale e sovralocali, non altrettanto si è verificato per i festeggiamenti così detti civili, che si mostrano più direttamente influenzati dalle consuetudini, dai costumi, dalle mode dell’epoca ... (da: La Festa del 2018 a cura della Basilica San Sebastiano Acireale)
Giacinto Platania "essemplo" e rielaborazione Dall'analisi iconografica di alcune tele emerge il particolare "modus operandi" del maestro acese che si concretizza nel rielaborare, anche con operazioni spregiudicate, le sue scelte tra i modelli della sua notevole cultura artistica intenzionalmente finalizzate alla sua autocelebrazione. (da Agorà, anno XII, n. 38, ott.-dic. 2011).
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