Autori - Bella Saro |
La festa di Santa Lucia nell'Ottocento
In passato, agli inizi di dicembre, un antico detto popolare era frequentemente ripetuto: 4 Barbara, e 5 Nicola, all'8 Maria, e 13 Lucia, e il 25 il Gran Misìa (il 4 dicembre Santa Barbara, il 5 San Nicola, l'8 la Madonna Immacolata, il 13 Santa Lucia e il 25 il Gran Messia). Certo, nell'antico quartiere che aveva abbandonato già nel tardo Cinquecento la denominazione di Cubisia per trovare nella chiesa di Santa Lucia, originariamente posta alla sua periferia, nome, direzione di sviluppo e nuova identità, l'attesa spasmodica era tutta per la festa di Santa Lucia ... (da: La Festa del 13 dicembre 2019 a cura della Arcipretura parrocchiale di Aci Santa Lucia)
Autori - Mammino Giovanni |
1914: Il Vescovo G. Arista tra i terremotati di Linera
Passata la bufera delle elezioni politiche del 1913, mentre le polemiche stentavano a placarsi, una grave sciagura colpiva il territorio dei Comuni di Acireale e Zafferana Etnea. All’imbrunire dell’8 maggio 1914, alle ore 18.01, una forte scossa di terremoto radeva al suolo i due agglomerati di Linera e Cosentini, frazioni rurali di Acireale, e Bongiardo, frazione di Zafferana. (da: Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Zelanti Acireale, Memorie e Rendiconti, serie VI -Vol III-2017-2018) .
La famiglia Pennisi di Floristella nell'Acireale dell'Ottocento Nel primo Ottocento Acireale era una città ricca e florida. La sua prosperità aveva radici lontane. Già nel Seicento gli acesi erano stati costretti a cercare terre da coltivare al di fuori del loro territorio essendo la porzione meridionale di questo sotto lo stretto dominio di famiglie e istituzioni religiose di Catania mentre nella restante parte, a settentrione del centro abitato e sino al confine con la contea di Mascali, regnava il bosco di Aci dove il terreno sciaroso e i complicati assetti giuridici amministrativi, retaggio dell’epoca baronale, rendevano difficile, onerosa e complicata la conversione agricola. ... (da: Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Zelanti Acireale, Memorie e Rendiconti, serie VI -Vol III-2017-2018)
Lionardo Vigo, un pioniere dell'etnografia siciliana Il testo esamina la genesi della prima raccolta di canti popolari siciliani apparsa a stampa nel XIX secolo (prima edizione 1857, edizione riveduta e ampliata 1874). Le vicende biografiche dell’autore – Lionardo Vigo – si intrecciano con la storia politica e culturale della Sicilia, tra lotte risorgimentali e fase postunitaria. La sua Raccolta amplissima di canti popolari siciliani riflette il mutare delle ragioni politiche e i contrasti metodologici che nella seconda metà dell’Ottocento sorgono tra posizioni romantiche e nuovi orientamenti positivisti, destando intense reazioni tra gli studiosi contemporanei e alimentando un ampio dibattito nell’ambito della storiografia demoantropologica novecentesca. (da: Bonanzinga, Sergio, Lionardo Vigo, un pioniere dell'etnografia siciliana, In: LARES, 2015, pag. 17-88.)
Il quadro di Santa Maria la Scala di Giacinto Platania Chiunque entri nella chiesetta di Santa Maria la Scala, posta nell'omonima frazione di Acireale, viene inevitabilmente attirato dal gran dipinto di Giacinto Platania (Patania) collocato sopra l'altare centrale. La tela è popolata da diversi personaggi: oltre ai due angioletti raffigurati nell'atto di deporre sul capo di Maria una preziosa corona, altri due angeli in assorta adorazione emergono dalle nuvole ai lati di questa. Al centro del registro superiore la Madonna, con il capo coperto da un corto scialle elegantemente annodato al centro del petto, sorregge un paffutello Gesù bambino. ...
Vincenzo Raciti Romeo La istruzione pubblica nella città di Aci -secondo i documenti degli archivi- Il secolo XVI epoca di rinascimento per le lettere e per le arti in Italia, non lo fu in Sicilia, che chiusa nelle proprie sponde non partecipava a quel risveglio luminoso. Lettere, scienze e civiltà erano in ritardo presso di noi; solo regnava la ignoranza divenuta ordinaria anche nei pubblici ufficiali municipali, tra i qnali si contavano a dito coloro che sapevano leggere e scrivere. (da: Memorie della R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Zelanti Acireale, serie IV -Vol II -1927-1929 Memorie della Classe di Lettere)
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