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A proposito della Villa Belvedere
La storia è maestra di vita, recita un vecchio adagio purtroppo poco praticato da politici e amministratori: in tal senso un esempio eclatante è la "riqualificazione" della nostra Villa Belvedere.
Potremmo oggi dire che i molti (ma non tanti) che amano ragionare con la propria testa erano coscienti ed hanno avvertito dei rischi cui si andava incontro nell'intervenire senza i necessari approfondimenti su un "Giardino Ottocentesco" il cui impianto fu a lungo studiato e ragionato anche con la partecipazione attiva delle "teste pensanti" dell'epoca (forse in maggior numero di oggi?). A metà Ottocento, nella costruzione della villa, infatti, oltre ai tecnici intervennero tutte le forze attive della città in un appassionato confronto. Oggi come allora non si può e non si deve delegare solo a strutture tecniche -il cui fine principale sembra sia quello di "spendere di più" e non quello di come farlo proficuamente- la "riqualificazione" di beni che appartengono e danno identità a un'intera città. L'effettivo coinvolgimento dei cittadini che "abitano" il territorio è una necessità e un dovere per gli amministratori "pro tempore eletti" e non una "concessione al popolo" spesso solo formale e di facciata.
Con la villa Belvedere apriamo una sezione del Sito (denominata "Dossier") in cui confluiranno tutti gli articoli (siano essi "storici" o di attualità) inerenti argomenti "caldi" per il futuro del nostro comprensorio: una sorta di contenitore tematico multimediale utilizzato per riunire diacronicamente contributi storici, di attualità, immagini, testi, video, ecc.
Nei prossimi giorni il Sito si arricchirà anche di altre nuove sezioni, da tempo in elaborazione, che riguardano gli "uomini" e il "territorio", di tutti i comuni che alla vecchia Aci si riferiscono.
In queste nuove sezioni confluiranno gradualmente vecchie e nuove ricerche di temi utili a definire l'"identità" di un territorio che con le nuove strutture amministrative comprensoriali, vuole tornare a essere l'artefice principale del proprio futuro.
Invitiamo i nostri numerosi lettori (non solo acesi o del comprensorio delle Aci) a pazientare, poiché offrire Storia e non "notizie"; immagini e non "immaginette"; qualità e approfondimento, necessità di tempo, fatica e anche di collaborazione e di condivisione sempre auspicata e bene accolta.
Al prof. Salvatore Licciardello autore di una monografia sulla villa Belvedere (il vaghissimo sito Villa Belvedere di Acireale, Acireale 2011) che ho avuto l'onore e il piacere di presentare (presentazione ora pubblicata su questo sito) ho chiesto di illustrare come sia nata l’idea di un'indagine storica sulla Villa Belvedere e quali riscontri ha avuto dopo la pubblicazione della sua opera che in parte, per sua gentile concessione, sarà prossimamente pubblicata in questo Sito.
"Due sono gli aspetti primigeni sottesi alla ricerca: il primo scaturisce dall’idea che Acireale ha dei tesori d’arte talvolta sconosciuti ai più, anche perché nel passato su questi tesori si è continuato a preferire i si dice, anziché approfondirne genesi e sviluppo; il secondo nasce dall’amore verso la città, verso la sua storia, i monumenti, le Chiese, etc., verso tutto ciò che sta alle radici della propria cittadinanza. Per la Villa Belvedere, in particolare, si trattava di comprenderne il momento iniziale, quali esigenze ed ideali muovevano gli amministratori dell’epoca, quali personaggi, anche sconosciuti, avevano creato un Giardino Pubblico ottocentesco in un luogo particolare per la città stessa, cioè un vaghissimo sito. Luogo che ha rappresentato per gli Acesi ed anche per forestieri un posto di godimento estetico e di fruizione culturale e sociale.
Il volume Il vaghissimo sito. Villa Belvedere di Acireale è stato pubblicato, a mie spese, nel giugno del 2011, proprio in concomitanza con l’affidamento e l’apertura dei lavori per la riqualificazione della Villa Belvedere e degli edifici annessi, nell’ambito del progetto Acireale Heritage. I riscontri con cittadini acesi sono stati vari e, direi, alquanto positivi.
Da parte della passata Amministrazione Comunale non c’è stata alcuna considerazione ed attenzione, in aperta contraddizione con quanto ha detto il sindaco, dott. Antonino Garozzo, proprio il giorno della presentazione del libro. In quella occasione il primo cittadino acese, dopo aver illustrato gli aspetti positivi del progetto Acireale Heritage, ha affermato che avrebbe tenuto in gran conto gli esiti della ricerca storica sulla Villa e volentieri avrebbe sollecitato ed accettato una mia collaborazione sugli aspetti storico- ambientali emersi in sede di indagine documentaria. E’ evidente che non sono stato minimamente interpellato.
Gli esiti del progetto Acireale Heritage oggi sono sotto gli occhi di tutti, dopo la riapertura della Villa, così pure le polemiche, anche aspre, sorte in seguito a degli interventi, pure sulla stampa, di tanti ed autorevoli cittadini; per esigenze di spazio ne cito solo due: il dott. Giuseppe Contarino, presidente dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale e il dott. Biagio Fichera, studioso di storia acese.
La Commissione di verifica sui conti e sui lavori alla Villa Belvedere è al lavoro da un po’ di tempo e darà il suo giudizio.
Da parte mia nessuna valutazione tecnica; solo una semplice considerazione: in sede di progettazione e di esecuzione si doveva ponderare di più il fatto che la Villa Belvedere è un Giardino ottocentesco e tale doveva rimanere, senza fargli perdere quell’immagine di Giardino che generazioni di Acesi hanno imparato ad apprezzare ed amare.
E torna quanto mai appropriato un pensiero di Marcel Proust: la vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli." (Salvatore Licciardello)
Saro Bella